I Giovani per la Pace
Grazie Liceo Toschi!
Il nostro logo è frutto del lavoro di Alessia Caterina Marcello, vincitrice del concorso lanciato da Casa della Pace e gestito dai Prof. P. Gozzi e D. Ferrari del Liceo Toschi di Parma.
Le nostre iniziative
Il Reportage fotografico della Marcia Straordinaria PerugiAssisi 2022
Casa della Pace ha preso parte in grande numero alla Marcia della Pace Perugia Assisi "Fermatevi!" del 24 aprile per opporsi con forza alla continuazione della folle guerra in Ucraina - Le FOTO e I VIDEO
Accoglienza
I corridoi umanitari dalla Bosnia arrivano a Parma
Il metodo "Enti locali più Terzo Settore" per portare avanti le proposte di accoglienza dei migranti della rotta balcanica e realizzare nel migliore dei modi il Sistema di Accoglienza e Integrazione dello Stato Italiano
Le nostre iniziative
Nessuna guerra e' giusta: Le Donne in Nero a fianco delle sorelle afghane
Lo scenario afghano pretende un cambiamento radicale della politica internazionale, mette in discussione le alleanze militari esistenti, dimostra l'insensatezza della crescita parossistica delle spese militari nel mondo.
Le nostre iniziative
Noi c'eravamo! I racconti della Marcia Perugia Assisi 2021
Il 10 ottobre Casa della Pace si è mossa da Parma per partecipare alla Marcia della Pace PerugiAssisi, per mettere in pratica il motto di don Lorenzo Milani "I Care", "Io ci tengo, mi prendo cura” - Le FOTO
Disarmo
Casa della Pace in manifestazione a Ghedi
Anche Casa della Pace di Parma ha partecipato alla manifestazione del 26 settembre davanti alla base militare di Ghedi a sostegno della Campagna “Italia, ripensaci” - Le FOTO
Le nostre iniziative
Le Donne in Nero si presentano: Pacifiste, femministe e non violente
Siamo un movimento nato nel 1988 in Israele da 8 donne che rifiutavano l'occupazione e la colonizzazione della Palestina. Da lì, rapidamente, si è esteso a tutto il mondo ed oggi esistono Din ovunque, anche a Parma.
Accoglienza
Salvare i migranti dalla Bosnia: tre proposte concrete per portarli in Italia
Le tre strade che richiedono subito l'impegno a percorrerle: corridoi umanitari, lettere di invito da parte dei Comuni e l’attivazione del permesso per cure mediche.