Ci sono persone alle nostre porte a causa di guerre, violenze, privazione di diritti, sconvolgimenti ambientali. Vediamo invece l’Europa circondarsi di muri, mari utilizzati come muri, fili spinati, strumenti in altri secoli usati per difesa da nemici armati, ora usati contro inermi e disperati e, nuovamente!, ai confini d’Europa vengano realizzati campi di concentramento. Dobbiamo chiederci cosa noi a livello territoriale, dal basso, possiamo fare. Possiamo dare segni concreti del nostro dissenso, possiamo togliere persone da quei campi, poche che siano, ed accoglierle.
Il metodo “Enti locali più Terzo settore”, a cui Casa della Pace ha aderito in più occasioni, riproduce il modello che in Italia ha dato avvio e realizza il Sistema di accoglienza e integrazione dello Stato italiano. È il metodo cui dobbiamo dare maggior peso poiché coinvolge la responsabilità pubblica. Agire verso gli altri in spirito di fratellanza si può e, anzi, sappiamo che è un dovere. E’ un invito alla partecipazione che rivolgiamo a tutta la Comunità.
A Parma Casa della Pace si è mobilitata prima per la situazione del campo profughi di Moria, sull'isola greca di Lesbo, poi all’inizio del 2021 per la condizione dei migranti nei campi di Bosnia e ancora per l'accoglienza dei profughi afghani.
Alcune modalita' direttamente praticabili
|
In collaborazione con CIAC Onlus
ACCOGLIENZA IN FAMIGLIA
Vivere insieme, aprire le porte della propria casa e condividere la vita quotidiana e le proprie reti sociali.
Un’opportunità di convivenza e scambio interculturale tra famiglie italiane e rifugiati di ogni provenienza.
Uno stimolo a cambiare prospettiva, a conoscere il mondo che bussa alle nostre porte, a costruire tutti insieme una vera civiltà dell’accoglienza.
Accogliere nella propria casa un rifugiato o rifugiata che scappa dalla guerra è questo ma anche tanto altro: un’esperienza profonda di scambio e condivisione che fa bene a tutti.
Ciac sarà al vostro fianco in tutte le fasi. Sia prima, sia durante la convivenza, resteremo in contatto per far sì che sia una bella esperienza per tutti.
Chi sono i rifugiati accolti
Sono persone fuggite da guerre e persecuzioni, che cercano protezione in Italia dopo difficili esperienze migratorie e pre-migratorie. Hanno diritto a ricevere supporto legale, accoglienza, corsi di italiano, orientamento per l’integrazione.
Ma spesso non basta. Il calore di una famiglia può fare la differenza.
Chi può accogliere
Qualsiasi famiglia residente a Parma o provincia può proporsi per vivere questa esperienza. Un nucleo famigliare, comunque sia composto, può mettere a disposizione il proprio spazio domestico per accogliere una o più persone rifugiate. Non solo un tetto e beni materiali, ma soprattutto una rete di supporto e relazioni per proseguire il cammino verso l’integrazione.
Cosa prevede il progetto
-
Accoglienza per un massimo di 9 mesi
-
Rimborso mensile alle famiglie
-
Supporto e incontri dedicati con specialisti dell’asilo e della psicologia famigliare
-
Momenti di confronto e socializzazione comunitari
Come partecipare
L’accoglienza è un gesto generoso e di grande apertura, ma non può essere improvvisata. Se siete interessati, o anche solo incuriositi, compilate questo breve form on line e verrete subito ricontattati senza impegno dagli operatori di CIAC.
Se dopo un primo colloquio conoscitivo, confermerete la vostra disponibilità a partecipare al progetto, si aprirà un percorso di approfondimento che avverrà in parallelo all’individuazione del rifugiato o della rifugiata che potrà vivere con voi.
La propria disponibilità può essere offerta in qualunque momento, non c’è una scadenza o un bando a termine.
Accoglienza
No ai Cpr, no ai grandi centri, si alle persone
Ciac e Casa della Pace invitano alla mobilitazione per ribadire lo Stop ai Centri di Permanenza e Rimpatrio, ai campi “provvisori” come quello di Martorano e a tutti i grandi centri dove vengono segregati i migranti, anche in vista della…
Accoglienza
MARTORANO "Non accettiamo che persone vengano lasciate in quelle condizioni"
Da Casa della Pace e altre associazioni del nostro territorio parte la richiesta di procedere al superamento del campo profughi di Martorano. Tre mesi di campi: diritti violati e zero servizi. Possiamo accettare tutto questo in silenzio?
Accoglienza
Tre mesi di campi: diritti violati e zero servizi. Possiamo accettare tutto questo in silenzio?
A circa tre mesi dall’apertura del primo campo sulla provincia di Parma un'analisi di quanto sta avvenendo: Ciac ribadisce la propria contrarietà a queste soluzioni.