Se il governo mette in strada i profughi

Una circolare del ministero degli Interni alle prefetture dispone che una volta ottenuto il diritto d'asilo i richiedenti non possono più usufruire delle strutture di accoglienza. La circolare colpirà soprattutto gli ucraini, che hanno ottenuto una protezione temporanea, gli afgani, i sudanesi, i siriani, gli eritrei e tutti gli altri in fuga da guerre, a un anno e mezzo dall’accoglienza. Dove andranno a finire, senza più assistenza, vitto e alloggio?

Se il governo mette in strada i profughi

La circolare della Prefettura di Firenze, come di altre Prefetture  (tra cui Bologna, Ferrara, Genova e Siena) in queste settimane, a fronte di nuovi arrivi di richiedenti asilo via mare e via terra in Italia, in applicazione di una circolare del ministero dell’Interno del 7 agosto scorso, informa le strutture di accoglienza che devono uscire dai Centri di accoglienza straordinaria(CAS) ed essere messe in strada le persone e le famiglie che hanno ottenuto o ottengono un titolo di protezione internazionale, indipendentemente dal fatto che abbiano già la possibilità di una nuova abitazione e che non abbiano posto in una struttura del SAI. ll Sistema di accoglienza e integrazione è costituito dalla rete degli enti locali che per la realizzazione di progetti di accoglienza integrata accedono, nei limiti delle risorse disponibili, al Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell'asilo.

circolare ministero

Lo ha rilevato anche il Tavolo nazionale asilo in un suo comunicato, firmato da 23 enti e associazioni, tra cui la Fondazione Migrantes: «Dopo avere trasformato in poco tempo i CAS in meri parcheggi per richiedenti asilo, eliminando servizi primari quali l’informativa legale e l’assistenza psicologica, il 7 agosto 2023 il ministero dell’Interno ha emanato una  circolare  con cui ha dato indicazioni alle prefetture di disporre lacessazione immediata delle misure di accoglienza per coloro che sono riconosciuti titolari di protezione internazionale e speciale, senza aspettare il rilascio del permesso di soggiorno e senza provvedere al loro trasferimento nel SAI». La circolare colpirà soprattutto gli ucraini, che hanno ottenuto una protezione temporanea, gli afgani, i sudanesi, i siriani, gli eritrei e tutti gli altri in fuga da guerre, a un anno e mezzo dall’accoglienza. Migliaia di persone e famiglie si troveranno senza un alloggio e una risorsa per il mantenimento, a carico delle città e dei Paesi, dei Comuni, senza alcuna risorsa.  Le Caritas, le Migrantes e altre realtà di accoglienza hanno già dichiarato che non metteranno in strada nessuno, soprattutto le situazioni più fragili. Questo significa che saranno non più a carico della Prefettura, ma dei singoli enti di accoglienza. Piuttosto che aumentare i posti in accoglienza, come avvenne nel 2016 quando in un anno gli sbarchi furono 180.000, il Governo preferisce limitare le accoglienze e abbandonare i rifugiati a se stessi. Una situazione vergognosa, che non tutela il diritto costituzionale ed europeo all’asilo.

(Fonte: www.famigliacristiana.it)


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