Messaggio del Vescovo di Caserta ai partecipanti al presidio di solidarieta' verso i migranti

"In occasione dell’appena trascorsa Giornata Mondiale del Rifugiato promossa dalle Nazioni Unite il 20 giugno, rivolgo con grande tristezza e dolore il mio pensiero alle vittime del gravissimo naufragio avvenuto nei giorni scorsi al largo delle coste della Grecia..." Mons. Pietro Lagnese

Messaggio del Vescovo di Caserta ai partecipanti al presidio di solidarieta' verso i migranti

Piazza della Prefettura, 24 giugno 2023

In occasione dell’appena trascorsa Giornata Mondiale del Rifugiato promossa dalle Nazioni Unite il 20 giugno, rivolgo con grande tristezza e dolore il mio pensiero alle vittime del gravissimo naufragio avvenuto nei giorni scorsi al largo delle coste della Grecia. Mi unisco alla preghiera del Santo Padre per i tanti migranti morti, per i loro cari e per tutti quelli traumatizzati da questa tragedia.

La morte di intere famiglie con bambini che fuggivano da regioni in guerra o dove persistono condizioni impossibili, non può che lasciarci inquieti e spingerci, prima di ogni considerazione e calcolo politico, ad avere come principale obiettivo quello di salvare la vita delle persone. È stato accertato che le centinaia di uomini, donne e bambini ammassati sulla barca potevano essere salvati. Non si è voluto farlo. Ad un migrante che in mare sta per morire non può essergli posta la domanda se è un illegale o se riveste lo status di rifugiato che scappa da guerre e da regimi persecutori.

I respingimenti e le sistematiche carenze nella ricerca e nel salvataggio sono ormai diventate, di fatto, la politica di gestione delle migrazioni. Mi unisco alla richiesta di tante organizzazioni che prestano aiuto a questi nostri fratelli senza patria e senza casa ed esorto chi ha responsabilità di governo ad assumere finalmente una posizione chiara rispetto al cimitero a cielo aperto alle frontiere terrestri e marittime dell'Europa. Ognuno si assuma le proprie responsabilità. Occorre che gli Stati membri europei promuovano nel Mar Mediterraneo operazioni di ricerca e salvataggio proattive.

Per troppi anni abbiamo ascoltato parole vuote da parte dei responsabili delle Nazioni, che si sono detti "preoccupati", "rattristati" e "sgomenti" per la perdita di vite umane senza agire. Adesso basta. È ora di proteggere finalmente le vite e i diritti delle persone che cercano sicurezza in Europa.

Certamente non basta solo salvare le vite. Come ha sapientemente detto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, le iniziative di assistenza ai rifugiati che si trovano in condizioni di particolare vulnerabilità devono essere accompagnate dalla ricerca di un’indispensabile e urgentissima soluzione strutturale di lungo periodo.

Sono rimasto profondamente turbato quando ho appreso la notizia della morte del nostro fratello Frederick Akwasi Adofo, 43enne ghanese senza dimora, ucciso da due adolescenti dopo essere stato massacrato di botte nella notte tra domenica e lunedì scorsi nella vicina Pomigliano d’Arco. “Questo episodio – come hanno scritto i parroci e il vescovo di Nola, Francesco Marino - deve risvegliare le nostre coscienze e spingerci per un’appartenenza sempre più convinta al nostro essere comunità, per uscire dalle nostre indifferenze e prestare più attenzione agli invisibili della città". Frederick era assistito per le necessità primarie dalla Caritas parrocchiale anche se non si è mai riusciti a smuoverlo dalla decisione di vivere in strada.

Desidero ringraziare la Caritas e l’Ufficio Migrantes della Diocesi, così come tutte le organizzazioni ecclesiali e laiche che, con grande altruismo e profondo spirito umanitario, si adoperano quotidianamente per alleviare le sofferenze dei rifugiati e garantire loro l’accesso ai servizi essenziali.

Sono vicino nella preghiera a tutti coloro che a Caserta il 24 giugno, in piazza della Prefettura, testimoniano la loro prossimità ai nostri fratelli migranti, chiedendo ai comuni del territorio di attivare presidi di solidarietà e accoglienza. Come Chiesa non possiamo che essere accanto e continuare ad offrire il contributo e il supporto necessario.


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