Una transizione ecologica armata?

Lo scontro tra la visione di un mondo che fondi il suo futuro su rispetto ambientale, pace, libertà, giustizia e fraternità e un mondo che esalta nuove formule come la “transizione ecologica”, ossia la creazione di armamenti green.

Una transizione ecologica armata?

Alcune scelte ed omissioni delle ultime settimane stanno mettendo in allarme tutte le associazioni per la pace e nonviolente.

Il Recovery plan italiano (o PNRR o Next generation UE) approvato dal Parlamento prevededi incrementare, considerata la centralità dell’Italia nel quadrante mediterraneo, la capacità militare dando piena attuazione ai programmi volti a sostenere l'ammodernamento e il rinnovamento dello strumento militare, promuovendo l’attività di ricerca e di sviluppo delle nuove tecnologie e dei materiali, anche in favore degli obiettivi che favoriscano la transizione ecologica” . Viene inoltre ipotizzata la realizzazione dei cosiddetti “distretti militari intelligenti per attrarre interessi e investimenti che corrispondano alla visione organica del PNRR”.
E’ immaginabile dunque un futuro con nuovi armamenti green?

L'Osservatorio sulle spese militari in Italia ha di recente denunciato che in piena pandemia la spesa militare nel bilancio dello Stato italiano è prevista nel 2021 per quasi 25 miliardi di euro, con un incremento dell’8,1% rispetto al 2020 (15,7% rispetto al 2019). Per la prima volta in Italia la spesa per l’acquisto di nuovi sistemi d’armamenti supera i 7 miliardi di euro in un solo anno. In Parlamento non riesce a concludersi il percorso legislativo per rendere più stringente l’attuazione dell’export delle armi italiane, evitando triangolazioni commerciali che consentono di fare arrivare le armi prodotte in Italia anche in zona di guerra.

Non è ancora stato preso in considerazione l'appello di tante associazioni, enti locali e moltissimi cittadini perché l’Italia ratifichi il Trattato ONU di proibizione delle armi nucleari”, che peraltro il nostro Paese non ha firmato nemmeno in occasione della sua adozione da parte di 122 Paesi delle Nazioni Unite nel luglio 2017. Non solo, nella base di Ghedi si stanno ampliando le infrastrutture per i nuovi caccia bombardieri F35 (ognuno con costi superiori a 135 milioni di euro) in grado di trasportare nuovi ordigni nucleari ancora più potenti (i B6 1-12).
La scorsa settimana è stata premiata come azienda attenta alla finanza etica e alla sostenibilità ambientale il Gruppo italiano Leonardo, leader europeo nell’aerospazio, nella difesa e nella sicurezza, che lo scorso anno ha raggiunti i 13,4 miliardi di ricavi, “che ha redatto e approvato il primo bilancio integrato con risultati correlati all’ Agenda ONU 2030”,

Siamo ben lontani dalla visione di un mondo che fondi il suo futuro su una attenzione al nostro Pianeta fondato su rispetto ambientale, pace, libertà, giustizia e fraternità. Cadono davvero nel vuoto le denunce e gli appelli di tante persone di buona volontà, con la forte voce di Papa Francesco tra loro, perché non si sprechi questa crisi tornando ad un mondo diviso, inquinato, armato, ingiusto, violento.
Facciamo nostra la denuncia del Papa perché “nel pieno corso della pandemia non cessano i conflitti armati e si rafforzano gli arsenali militari. Questo è lo scandalo di oggi”. Ed ancora la denuncia dell’immoralità non solo dell’uso, ma anche solo del possesso della armi atomiche, ribadita, sulla scia della dottrina della Chiesa da Papa Giovanni XXIII nella "Pacem in terris", a Hiroshima il 24 novembre 2019.

Occorre un impegno straordinario di tutte le persone di buona volontà in qualsiasi ambito operino, di qualsiasi fede e ideali siano, perché si sottragga il futuro a chi, furbescamente utilizzando anche nuove formule come “transizione ecologica”, persegue finalità contrarie ad una vera ecologia integrale e aumenti la già insostenibile presenza di armi nel nostro pianeta. Occorre una nuova alleanza tra chi ama davvero la nostra Terra comune e i principi dei diritti umani perché le nuove generazioni possano vivere non solo in un ambiente più sano, ma anche più fraterno e nonviolento.

Non si può aspettare, il tempo per agire è ora.



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