Buone nuove
Nobel per la Pace 2024 a Nihon Hidankyo
(Fonte: www.it.gariwo.net)
Il Nobel per la pace a Nihon Hidankyo, tra memoria e attualita'
Ne sono rimasti circa 107mila e la loro voce diventa più difficile da udire, soprattutto per i più giovani. Il Premio Nobel per la Pace annunciato venerdì 11 ottobre tenta di rafforzare quella voce, necessaria per ricordare il passato ed evitare di ripetere gli stessi tragici errori, che mai come in questo drammatico presente appaiono vicini. La voce in questione è quella deglihibakusha, come vengono chiamati in Giappone i sopravvissuti delle due bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki. Da ormai 80 anni la loro ragione di vita è raccontare la morte e la distruzione in cui sono stati improvvisamente immersi, nelle due tragiche mattine dell'agosto 1945 che uccisero circa 120mila persone. Anche o soprattutto grazie alle loro devastanti testimonianze, l'utilizzo delle armi atomiche è diventato un tabù a livello globale.
A ricevere il premio è nello specifico la Nihon Hidankyo, la confederazione giapponese delle vittime della bomba atomica e della bomba all'idrogeno. Dopo un decennio di azione disarticolata, la Nihon Hindakyo viene fondata nel 1956 con lo scopo di raggruppare i sopravvissuti e le famiglie delle vittime dei bombardamenti degli Stati Uniti. La leva che spinge in modo decisivo il lancio dell'organizzazione non governativa è in realtà il test con armi termonucleari condotto dagli Stati Uniti nell'atollo di Bikini nel 1954. L'episodio causa una sindrome da radiazioni acute nei residenti degli atolli vicini e in 23 membri dell'equipaggio del peschereccio giapponese Daigo Fukuryu Maru. Ma, soprattutto, lascia capire che nonostante il disastro del 1945 l'utilizzo delle armi nucleari non viene ancora escluso in futuri conflitti da parte delle superpotenze. E che, anzi, si continuano a testare nuove armi. Ciò porta alla formazione del Consiglio giapponese contro le bombe atomiche e all'idrogeno a Hiroshima l'anno successivo. Ispirati e sostenuti da questo movimento, i sopravvissuti alle bombe atomiche fondano la Nihon Hidankyo il 10 agosto 1956, in occasione della seconda conferenza annuale del Consiglio e a pochi giorni dall'undicesimo anniversario della bomba su Hiroshima.
Oggi, si tratta dell'unica associazione di sopravvissuti ramificata a livello nazionale, con associazioni in tutte e 47 le prefetture giapponesi. Tutti i suoi funzionari sono dei sopravvissuti. Nel corso dei decenni, la Nihon Hidankyo ha raggiunto obiettivi importanti sia sul piano interno che su quello internazionale, riuscendo a mantenere salda la propria voce nonostante i grandi cambiamenti e le tante turbolenze internazionali, dalla guerra fredda in avanti. Sul fronte interno, l'azione si è sempre concentrata sull'ottenere un riconoscimento dei diritti dei sopravvissuti. Per decenni, l'organizzazione ha presentato ogni anno decine di petizioni per emanare leggi e misure a tutela di sopravvissuti e malati. L'azione è stata insistente e diffusa, esercitando una notevole pressione sul governo giapponese, anche quando questo non aveva ancora predisposto azioni speciali per chi aveva vissuto il dramma dell'agosto 1945. L'associazione ha anche costantemente chiesto che il governo giapponese ammetta la responsabilità di aver lanciato la guerra che alla fine ha portato al bombardamento atomico, chiedendo risarcimenti statali alle famiglie in lutto, così come ai malati a cui è stato inflitto un danno alla salute. [...]
L'associazione è molto attiva nell'organizzare incontri e seminari in tutto il Giappone, talvolta anche all'estero con sopravvissuti che raccontano le loro esperienze per evitare che le nuove generazioni sottovalutino la tragedia e si scordino del disastro che le bombe hanno causato. Il risultato principale raggiunto dalla Nihon Hidankyo, come riconosciuto dal Comitato norvegese per il Nobel nell'annunciare il premio, è quello di "aver contribuito in modo decisivo a costruire il tabù nucleare". È anche o soprattutto grazie alla memoria e ai racconti degli hibakusha che è diventato un sentire condiviso in tutto il mondo che una guerra nucleare non vada mai combattuta e che l'utilizzo di armi atomiche vada ritenuto inaccettabile. Due assunti che hanno retto per diversi decenni e che sono stati quasi dati per scontati, almeno fino agli ultimi anni. La guerra in Ucraina e le crescenti tensioni in diverse altre regioni del mondo stanno facendo tornare a ipotizzare l'inimmaginabile. Uno scenario che non viene accettato dai sopravvissuti, che a partire dal 2022 e dall'invasione russa hanno cercato di aumentare la loro attività per ricordare ai leader mondiale gli orrori causati dalle armi nucleari. Molti degli hibakusha raccontano di non riuscire più a dormire a causa dei conflitti in corso e delle minacce di utilizzo delle bombe atomiche "tattiche". Ancora più di recente, diversi di loro hanno parlato di quanto sta accadendo a Gaza. L'ha fatto lo stesso Toshiyuki Mimaki, direttore della Nihon Hidankyo, durante la commossa conferenza stampa convocata subito dopo l'annuncio del Nobel: "A Gaza vediamo bambini insanguinati. È come il Giappone 80 anni fa". L'ambasciatore israeliano in Giappone, Gilad Cohen, ha criticato Mimaki, definendo il paragone "oltraggioso e privo di fondamento". In realtà, più che un paragone diretto sull'utilizzo di bombe nucleari, l'associazione è emotiva sulla condizione disperata di bambini e minori. Le associazioni di sopravvissuti sono peraltro la voce giapponese più critica nei confronti non solo della Russia, ma anche di Israele. Gli hibakusha sono ampiamente rispettati in Giappone e sono in grado di esercitare anche una non trascurabile pressione sulla politica, anche o soprattutto a livello locale. Un esempio chiaro in tal senso è arrivato lo scorso agosto, quando diverse associazioni di sopravvissuti (senza però un coinvolgimento diretto della Nihon Hidankyo) hanno chiesto di non invitare Israele alle cerimonie per l'anniversario dei bombardamenti. Alla fine, le due città coinvolte si sono mosse in modo diverso: Hiroshima ha invitato l'ambasciatore israeliano, Nagasaki invece no.
di Lorenzo Lamperti
Announcement
The Norwegian Nobel Committee has decided to award the Nobel Peace Prize for 2024 to the Japanese organisation Nihon Hidankyo. This grassroots movement of atomic bomb survivors from Hiroshima and Nagasaki, also known as Hibakusha, is receiving the Peace Prize for its efforts to achieve a world free of nuclear weapons and for demonstrating through witness testimony that nuclear weapons must never be used again.
In response to the atomic bomb attacks of August 1945, a global movement arose whose members have worked tirelessly to raise awareness about the catastrophic humanitarian consequences of using nuclear weapons. Gradually, a powerful international norm developed, stigmatising the use of nuclear weapons as morally unacceptable. This norm has become known as “the nuclear taboo”.
The testimony of the Hibakusha – the survivors of Hiroshima and Nagasaki – is unique in this larger context.
These historical witnesses have helped to generate and consolidate widespread opposition to nuclear weapons around the world by drawing on personal stories, creating educational campaigns based on their own experience, and issuing urgent warnings against the spread and use of nuclear weapons. The Hibakusha help us to describe the indescribable, to think the unthinkable, and to somehow grasp the incomprehensible pain and suffering caused by nuclear weapons.
The Norwegian Nobel Committee wishes nevertheless to acknowledge one encouraging fact: No nuclear weapon has been used in war in nearly 80 years. The extraordinary efforts of Nihon Hidankyo and other representatives of the Hibakusha have contributed greatly to the establishment of the nuclear taboo. It is therefore alarming that today this taboo against the use of nuclear weapons is under pressure.
The nuclear powers are modernising and upgrading their arsenals; new countries appear to be preparing to acquire nuclear weapons; and threats are being made to use nuclear weapons in ongoing warfare. At this moment in human history, it is worth reminding ourselves what nuclear weapons are: the most destructive weapons the world has ever seen.
Next year will mark 80 years since two American atomic bombs killed an estimated 120 000 inhabitants of Hiroshima and Nagasaki. A comparable number died of burn and radiation injuries in the months and years that followed. Today’s nuclear weapons have far greater destructive power. They can kill millions and would impact the climate catastrophically. A nuclear war could destroy our civilisation.
The fates of those who survived the infernos of Hiroshima and Nagasaki were long concealed and neglected. In 1956, local Hibakusha associations along with victims of nuclear weapons tests in the Pacific formed the Japan Confederation of A- and H-Bomb Sufferers Organisations. This name was shortened in Japanese to Nihon Hidankyo. It would become the largest and most influential Hibakusha organisation in Japan.
The core of Alfred Nobel’s vision was the belief that committed individuals can make a difference. In awarding this year’s Nobel Peace Prize to Nihon Hidankyo, the Norwegian Nobel Committee wishes to honour all survivors who, despite physical suffering and painful memories, have chosen to use their costly experience to cultivate hope and engagement for peace.
Nihon Hidankyo has provided thousands of witness accounts, issued resolutions and public appeals, and sent annual delegations to the United Nations and a variety of peace conferences to remind the world of the pressing need for nuclear disarmament.
One day, the Hibakusha will no longer be among us as witnesses to history. But with a strong culture of remembrance and continued commitment, new generations in Japan are carrying forward the experience and the message of the witnesses. They are inspiring and educating people around the world. In this way they are helping to maintain the nuclear taboo – a precondition of a peaceful future for humanity.
The decision to award the Nobel Peace Prize for 2024 to Nihon Hidankyo is securely anchored in Alfred Nobel’s will. This year’s prize joins a distinguished list of Peace Prizes that the Committee has previously awarded to champions of nuclear disarmament and arms control.
The Nobel Peace Prize for 2024 fulfils Alfred Nobel’s desire to recognise efforts of the greatest benefit to humankind.
Oslo, 11 October 2024 (Fonte: Nobel Prize Outreach AB 2024. Fri. 8 Nov 2024)