I corridoi umanitari dalla Bosnia arrivano a Parma

Il metodo "Enti locali più Terzo Settore" per portare avanti le proposte di accoglienza dei migranti della rotta balcanica e realizzare nel migliore dei modi il Sistema di Accoglienza e Integrazione dello Stato Italiano
Accoglienza

I corridoi umanitari dalla Bosnia arrivano a Parma

Lo scorso febbraio il Consiglio Comunale di Parma ha portato alla nostra attenzione una mozione dal titolo “Emergenza richiedenti asilo e profughi sulla rotta balcanica”, dove di prendeva atto e si denunciava "un fenomeno di migrazione verso l'Europa che coinvolge migliaia di famiglie, tra cui famiglie con bambini". Il Consiglio ha richiesto poi un intervento del Terzo Settore per partecipare allo sviluppo e all'attuazione della stessa. L’impegno a livello istituzionale è dovuto particolarmente ai consiglieri Sandro Campanini e Daria Jacopozzi, che hanno agito cercando il collegamento con le associazioni.
Per questo motivo varie realtà e cittadini del nostro territorio, e non solo, hanno sottoscritto in grande numero e indirizzato alle amministrazioni comunali di Parma una lettera aperta che va ad indicare alcune proposte ed interventi concreti per intervenire a favore dei migranti bloccati sulla rotta balcanica. 

Questo impegno congiunto tra Enti Pubblici locali e Terzo Settore è continuato quando, n
el luglio 2021 quattordici Sindaci del Parmense (Parma, Sorbolo-Mezzani, Pellegrino, Montechiarugolo, Felino, Fontanellato, Fidenza, Borgo val di Taro, Bedonia, Salsomaggiore, Corniglio, Sala Baganza, Fornovo e Collecchio) hanno scritto al Ministero dell’interno chiedendo di confrontarsi sulla possibilità di accogliere sul territorio rifugiati ingabbiati nella rotta balcanica.

È in luce l’ipotesi di corridoi umanitari promossi dal nostro territorio. La risposta è arrivata dopo mesi, ma è apparsa molto promettente: il 20 ottobre il Capo Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del Ministero dell’Interno chiamando in un video incontro il Comune di Parma si è mostrato possibilista e ha chiesto che fosse anche il Terzo settore parmense ad inviargli la medesima richiesta.

Il 13 novembre 2021 ventotto Associazioni (Casa della pace, Ciac, Comunità Betania, Caritas Fondazione S. Ilario, Tuttimondi, Parma per gli altri, Cisl, Di mano in mano, Coordinamento pace e solidarietà, Consorzio Solidarietà Sociale, Anpi provinciale, Csv Emilia, Cooperativa sociale Sirio, ADA, Parma sostenibile, Jambo, Manifattura urbana, Soc. missionaria di Maria, Ass. Italia-Birmania, Centro Interculturale, Fondazione Tommasini, Missionari Saveriani, Generazioni precarie, Gruppo Mission, Centro aiuto alla vita, Pozzo di Sicar, Legambiente- Aironi del Po, Azione Cattolica e Festival of Praise and care) inviano al Ministero la seguente risposta:

Aderiamo e sosterremo l’apertura di corridoi umanitari dalla rotta balcanica e l’accoglienza di profughi, richiamando anche l’analogo e complementare impegno espresso da quattordici sindaci del nostro territorio”.

Continuando a portare aventi il metodo "Enti locali più Terzo Settore" per raggiungere risultati concreti, Casa della Pace non vuole dimenticare anche altre modalità praticabili per tutti. Le lettere di invito e garanzia possono essere inviate infatti dai Comuni stessi; da una associazione o da tutte le associazioni insieme (che magari via via pongano un diverso presidente di associazione come la persona fisica che, a nome di tutte le associazioni, firma l’invito) e infine possono essere inviate anche da singoli cittadini.

 

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VEDI "SALVARE I MIGRANTI DALLA BOSNIA: TRE PROPOSTE CONCRETE PER PORTARLI IN ITALIA"





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