Dal mondo
Entrare ed uscire da Gaza
Gaza, sette operatori umanitari della Wck uccisi mentre distribuivano aiuti
Netanyahu: "Purtroppo abbiamo colpito innocenti" E' stato "un tragico caso in cui le nostre forze involontariamente hanno colpito innocenti nella Striscia di Gaza".
Sarebbero sette e non più quattro gli operatori umanitari della ong statunitense World Central Kitchen uccisi sotto le bombe di un raid israeliano su Deir al Balah, lo fa sapere la stessa ong su X.
(Fonte: www.arci.it)
"La Carovana solidale, promossa dall’Associazione delle organizzazioni italiane di cooperazione e solidarietà internazionale (Rete AOI), nell’ambito della campagna #EmergenzaGaza, in collaborazione con Amnesty International Italia, Arci e Assopace Palestina, ha portato, da domenica 3 marzo al 6 marzo, con una delegazione di operatori e operatrici umanitari e delle organizzazioni promotrici, tra cui l’Arci, 16 parlamentari, 13 giornaliste e giornalisti, accademici ed esperte di diritto internazionale, in Egitto per poi raggiungere il valico di Rafah e accompagnare l’ingresso del convoglio di aiuti che anche noi abbiamo contribuito a finanziare in questi mesi. Della delegazione farà infatti parte, tra gli altri, anche Walter Massa, presidente nazionale Arci.L’appello della delegazione è per il cessate il fuoco immediato, perché riprenda l’azione diplomatica internazionale, sotto la regia delle Nazioni Unite. La delegazione sostiene con determinazione la richiesta delle organizzazioni umanitarie e della Corte Internazionale di Giustizia, perché si consenta l’ingresso degli aiuti e l’operato umanitario. Obiettivo della delegazione italiana è quello di testimoniare la vicinanza alla popolazione di Gaza sotto assedio e dimostrare che è possibile fare qualcosa di concreto.
Per ricordare che la sentenza della Corte Internazionale di Giustizia, che è il tribunale dell’ONU, ha messo Israele sotto inchiesta per genocidio. Ha ordinato a Israele di interrompere lo sterminio della popolazione e la distruzione della città, di garantire l’accesso di tutti gli aiuti e l’assistenza necessaria. E invece Netanyahu continua a preparare l’invasione a Rafah, dove è sfollata in condizioni atroci la maggioranza della popolazione di Gaza."
“Noi dipendiamo da quello che voi farete” è la frase che più rappresenta la giornata di ieri; una frase che mi ha toccato e mi ha scosso perché mentre eravamo lì con loro nel frattempo a Gaza si continuava a morire. Di bombe, di fame, di epidemie
FIRMA L'APPELLO PER CHIEDERE LA FINE DELL'INVIO DELLE ARMI AD ISRAELE
Majed, 26 anni, bloccato dalla guerra a Gaza City. “Fatemi tornare in Italia”
di Alessandra Ziniti per Repubblica.it | 27 FEBBRAIO 2024
In Italia, in fuga dalla Striscia di Gaza, era arrivato nel 2019 su un barcone. Ormai da cinque anni, ottenuto lo status di rifugiato, vive e lavora a Fidenza in provincia di Parma ma a fine settembre, due settimane prima della guerra, Majed Al Shorabji, 26 anni, aveva ricevuto la notizia della grave malattia del padre e aveva deciso di andate a trovarlo.
Adesso, bloccato a Gaza, nascosto con i genitori in una stanza dell'ospedale di Gaza, lancia un disperato appello alla premier Giorgia Meloni:" Aiutatemi a tornare in Italia. Se non ci uccidono gli israeliani moriremo presto di fame e di sete. Non c'è piu cibo e l'unica acqua che c'e' e' salata".
Da rifugiato Majed ha tutti i diritti di un cittadino italiano, compreso il diritto dell'assistenza all'estero da parte della Farnesina. E infatti il consolato italiano a Gerusalemme ha subito risposto all'istanza di Majed ma ha dovuto arenarsi davanti al rifiuto di Israele ed Egitto di concedere il visto necessario per uscire da Gaza verso l'Egitto.