Delegazione di Masafer Yatta a Parma

La delegazione palestinese di Masafer Yatta è stata ricevuta dall'Assessora Daria Jacopozzi e ha illustrato la difficile situazione tra Palestina e Israele all'incontro promosso da Donne in Nero - Le FOTO
Disarmo

Delegazione di Masafer Yatta a Parma

Le Donne in nero di Parma e la Casa della Pace hanno organizzato il 16 marzo scorso, presso la sala conferenze dei Missionari Saveriani di Parma, un incontro pubblico con una Delegazione palestinese, proveniente da Masafer Yatta. Della Palestina i media ci riferisconopochissimo, perciò è ancor più necessario organizzare conferenze di conoscenza e solidarietà. L’incontro, risultato partecipatissimo, con relatori di alto livello, è stato reso possibile da Luisa Morgantini con Assopacepalestina, che ha promosso conferenze con questa stessa Delegazione in varie città italiane, a partire da Roma. 

La Delegazione era formata da :
Nidal Younes, sindaco di Masafer Yatta
Eid Hazelin, attivista  e fotografo
Haitham Abu Subha, dirigente scolastico

Angela Bergonzi ha presentato l’incontro; Abed Kisswwany, rappresentante della comunità palestinese di Parma, ha interloquito con i relatori.

Ha preso la parola il sindaco, Nidal Younes, che ha informato che la Delegazione era proveniente da Roma dove era stata ricevuta in Campidoglio e a Palazzo Chigi da una rappresentanza di parlamentari di sinistra. A tutti avevano descritto la sofferenza della popolazione palestinese a causa dei soprusi continui e della violenza dei coloni israeliani, appoggiati e sostenuti dall’esercito.

Masafer Yatta è un agglomerato di 12 villaggi per un totale di 2900 abitanti, ha precisato il sindaco, dove non esistono strutture di acqua, luce.  Masafer Yatta è nel territorio palestinese. 

E’ intervenuto poi Haitham Abu Subha, che, nel suo ruolo di dirigente scolastico, ha spiegato come venga reso molto difficile ai bambini frequentare la scuola. Ai Palestinesi è vietato costruire strade, ragion per cui i bambini vanno a scuola a piedi e sul loro cammino vengono molte volte fermati per ore ai vari check-point, rendendo loro impossibile  raggiungere le scuole. Lo stesso capita agli insegnanti ai quali spesso vengono sequestrate le auto. Sulle strade esistenti vengono spesso disseminati dei grossi massi che bloccano il passaggio. 

Ha affermato che qualche alunno gli chiede se essere palestinese è una maledizione, perché non possono andare a scuola come tutti gli altri. La parola “occupazione” così come è vissuta in Palestina non può essere spiegata in nessun vocabolario. 

Locandina Evento

Con l’aiuto di un power-point sono state mostrate foto esaurientemente esemplificative dei soprusi ai quali i palestinesi vengono sottoposti e un video in cui due bulldozer israeliani distruggono una scuola costruita con i fondi UE.

Eid Hazelin ha aggiunto che egli è attivo nel documentare i soprusi subiti dalla sua gente e cerca di essere di aiuto con la sua attività di giornalista. Bisogna tenere presente però che gli israeliani requisiscono le attrezzature agli attivisti in modo che non diffondano informazioni.

Sono seguiti poi alcuni interventi da parte del pubblico e particolarmente sentito è stato quello di Mohammed Abdalla, palestinese nato in Iran, ora immigrato in Italia, che sentitamente commosso, ha esternato tutto il suo dolore per non avere una patria da condividere coi propri connazionali.

Tra gli interventi in particolare ricordiamo quello di Sara Ferraglia, di Donne in Nero, che ha letto una sua poesia:

"Vorrei cantarti bambina mia
nenie che il vento ha portato via 
insieme a calci, stivali e fucili 
nell’odio uniti, soldati e civili. 
Tira su il secchio, tira la corda 
ma l’acqua è poca
e sempre più sporca.
Portami il cesto raccolgo le olive 
quelle che un tempo riempivan le stive 
Scarse, nemmeno coprono il fondo 
Terra bruciata in un solo secondo 
Tira la corda, tira su il secchio 
L’odio ritorna dal giovane al vecchio 
e non ti lascia né casa né terra 
ma che non metta radici la guerra 
qui, nel tuo cuore piccolo e puro 
Tira la corda, va incontro al futuro."


La mattina successiva la Delegazione palestinese è stata ricevuta in Municipio dall’Assessora alla pace e alla cooperazione del Comune di Parma, Daria Jacopozzi. Dopo il benvenuto Jacopozzi ha pregato il sindaco di Masafer Yatta di rappresentare le sue istanze. Nidal Younes ha riproposto i temi sottolineati all’incontro del giorno precedente e l’assessora ha proposto di scrivere un appello rivolto al Governo italiano segnalando i soprusi di cui viene fatta oggetto la popolazione palestinese da parte degli israeliani. Ha aggiunto che il Comune di Parma ha formalmente chiesto spiegazioni a Iren in merito all’accordo di Iren con la società israeliana Mekorot e che il Comune è impegnato a tenere questa situazione sotto controllo. Ha inoltre riferito che il Comune di Parma, ancora con un viaggio apposito svolto dall’assessora nello scorso dicembre, sta portando avanti a Betlemme  un progetto di sostenibilità ecologica e un progetto che dia forte impulso turistico a Betlemme e Nazareth e ugualmente alla Terra Santa circostante. Daria Jacopozzi ha assicurato il sostegno del Comune di Parma alla causa palestinese, ha ringraziato per la visita, ha consegnato alla Delegazione il gagliardetto della città. 

Foto Comune


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