Parma scende in piazza per dire ‘Basta morti in mare’

Chiediamo a tutte e tutti di manifestare al fianco di CIAC. Per dire basta con i morti in mare e con l’ipocrisia mortifera del “fermare le partenze”. Per pretendere di accertare le responsabilità politiche e operative sui soccorsi mancati. Per chiedere un deciso cambio di rotta non solo nelle politiche di salvataggio ma nell’intero approccio alle migrazioni e all’asilo.

Parma scende in piazza per dire ‘Basta morti in mare’

Chiediamo a tutte e tutti di manifestare al fianco di CIAC. Per dire basta con i morti in mare e con l’ipocrisia mortifera del “fermare le partenze”. Per pretendere di accertare le responsabilità politiche e operative sui soccorsi mancati. Per chiedere un deciso cambio di rotta non solo nelle politiche di salvataggio ma nell’intero approccio alle migrazioni e all’asilo.

Locandina
Il naufragio avvenuto a largo di Crotone non è una tragedia, ma il risultato di scelte politiche scellerate, irresponsabili e inaccettabili che ricadono drammaticamente sulla vita delle persone. Come Ciac proviamo una rabbia e vergogna per l'indifferenza di chi ci governa. Chiediamo a tutte e tutti di manifestare insieme a noi sabato 4 marzo alle 11.30 in piazza Garibaldi a Parma. Per chiedere le dimissioni immediate del ministro Piantedosi. Per dire basta con i morti in mare e con l’ipocrisia mortifera del “fermare le partenze”. Per pretendere di accertare le responsabilità politiche e operative sui soccorsi mancati. Per chiedere un deciso cambio di rotta non solo nelle politiche di salvataggio ma nell’intero approccio alle migrazioni e all’asilo. Per rivendicare la libertà di movimento e il diritto alla vita.

Non è più possibile accettare tutto questo. Non vogliamo più sentire un ministro che trasforma le vittime in colpevoli o la presidente Meloni che ripete la litania che la soluzione è “impedire alle persone di partire”. Tutti sappiamo che questo significa condannare a morte chi scappa da guerre e persecuzioni: chi migra su un barcone, dalla Turchia come dalla Libia, lo fa perché non ha altra possibilità. Mettersi in mare è l’unica alternativa possibile ad essere lapidati, impiccati, arruolati nelle milizie delle tante guerre in corso. È l’assenza di canali sicuri, legali per migrare a provocare morte, sofferenze indicibili e anche purtroppo l’industria del traffico degli esseri umani.

Nella morte di quelle persone, così come nelle migliaia che perdono la vita ogni anno in tutte le rotte migratorie, c’è una enorme responsabilità politica dell’Italia e dell’Europa. Scelte che si giocano sulla pelle delle persone: dai respingimenti ai confini, ai nuovi muri della fortezza Europa, dalla colpevole omissione di soccorso di sabato scorso, passando per la mancanza di vie legali, sino agli accordi criminali con Turchia e Libia, alla criminalizzazione di chi in mare ha sempre e solo soccorso.

Occorre oggi, perché questa lunga scia di morti abbia fine, accertare le responsabilità – quelle politiche sono chiarissime – del mancato soccorso alla barca. Il Governo deve dare risposte chiare e assumersi la responsabilità della propria politica. Per raggiungere questo obiettivo anche Parma deve far sentire la propria voce con forza: per questo invitiamo tutte e tutti a manifestare. Sarà il primo passo, anche in attesa di una manifestazione nazionale che si sta organizzando per i prossimi giorni.

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