Palestina. Chiamala con il suo nome: PULIZIA ETNICA

Una significativa occasione di approfondimento riguardante la crisi umanitaria e politica nei Territori Occupati da Israele da più di cinquant’anni, organizzata da Donne in Nero Parma, con la partecipazione di Luisa Morgantini presidente di AssopacePalestina e importanti testimonianze dall'area di Masafer Yatta.

Palestina. Chiamala con il suo nome: PULIZIA ETNICA

Una significativa occasione di approfondimento riguardante la crisi umanitaria e politica nei Territori Occupati da Israele da più di cinquant’anni, organizzata da Donne in Nero Parma, con la partecipazione di Luisa Morgantini presidente di AssopacePalestina e importanti testimonianze dall'area di Masafer Yatta.

(Fonte: www.pressenza.com)

"“È importante far conoscere la verità”, Luisa Morgantini presidente di AssopacePalestina è categorica sulla questione palestinese. Con il ciclo di eventi a sostegno dell’iniziativa #SaveMasaferYatta, l’associazione presieduta dalla già vicepresidente del Parlamento Europeo promuove a marzo sei conferenze in altrettante città e località italiane: 13 marzo Roma,14 marzo Bologna,15 marzo Firenze,16 marzo Parma,18 marzo Ponte in Valtellina,20 marzo Torino, 21 marzo Milano. È una significativa occasione di approfondimento riguardante la crisi umanitaria e politica nei Territori Occupati da Israele da più di cinquant’anni."


Locandina Palestina Parma Locandina Palestina Parma 2

"Il ciclo di conferenza si tiene all’indomani dell’ulteriore aggravarsi dei fenomeni violenti in Palestina, nell’evidente disinteresse generale del mondo occidentale assorbito com’è dalla narrativa contemporanea di gran parte dei media concentrati solo su altri eventi geopolitici internazionali.
Intanto, però, non si è mai arrestata la dinamica oppressiva a carico del popolo palestinese e Masafer Yatta è teatro di una delle crisi territoriali più acute che si stanno vivendo in Cisgiordania. Si tratta di un’area collinare estesa per poco meno di 40 chilometri quadrati a sud di Hebron e in cui circa 3mila palestinesi sono a rischio evacuazione dalle loro terre per tradizione destinate ad attività agricole e di pastorizia.
Il territorio di Masafer Yatta rientrerebbe nello Stato di Palestina all’interno dei confini disegnati dall’ormai avvizzita Green line e che però, a seguito dell’occupazione israeliana del 1967 e degli accordi di Oslo, è incluso nell’area C cisgiordana, vale a dire quella sotto il controllo sia amministrativo che militare da parte di Israele.
Dagli anni Ottanta, noncurante delle esplicite norme di diritto internazionale che proibiscono alla parte occupante l’espulsione di una popolazione residente nella propria terra adibendola a una sorta di vasto poligono di tiro, l’esercito israeliano ha dichiarato Firing Zone 918 il territorio di Masafer Yatta dedicandolo a operazioni di esercitazione militare. Una destinazione d’uso che in realtà malcela il fine di espulsione palestinese in favore dell’espansione di insediamenti coloniali israeliani.
Bisogna far conoscere ciò che veramente succede nei Territori Occupati di Cisgiordania e Gaza. Masafer Yatta è importante perché è un’area dove vivono persone trattate in modo disumano, crudele e soprattutto lesivo dei loro diritti di autodeterminazione e libertà nelle proprie terre”, sostiene Morgantini...CONTINUA


Informazioni:
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