NO AL DECRETO CUTRO - Proteggiamo chi perde diritti, accoglienza, integrazione e futuro

La Civiltà dell'Accoglienza organizza una manifestazione in pizza Garibaldi perché "non possiamo essere indifferenti o pensare che non ci riguardi".

NO AL DECRETO CUTRO - Proteggiamo chi perde diritti, accoglienza, integrazione e futuro

La Civiltà dell'Accoglienza organizza una manifestazione in pizza Garibaldi perché "non possiamo essere indifferenti o pensare che non ci riguardi".
La "Civiltà dell'accoglienza" ha organizzato una manifestazione per dire no al "Decreto Cutro: proteggiamo chi perde diritti, accoglienza, integrazione e futuro". La rete parmigiana di enti accoglienti - formata da Ciac, Comunità Betania, Buon Pastore, Centro aiuto alla vita, Di Mano in Mano, Pozzo di Sicar, Festival of Praise - dice che "il governo ha approvato una legge punitiva verso i migranti e verso tutta la comunità. Chiediamo a tutti e tutte di mobilitarsi: non possiamo essere indifferenti o pensare che non ci riguardi". 

Locandina manifestazione no decreto cutro



Le adesioni alla manifestazione sono aperte, basta scrivere una mail a: 

associazione@ciaconlus.org


Aderiscono:
Associazione per l'amicizia Italia Birmania Giuseppe Malpeli
Associazione Jambo commercio equo
Casa della pace
CDC (Coordinamento democrazia costituzionale) 
Coordinamento Pace e Solidarietà
Comitato chiamata  contro la guerra
Europasilo
Il Borgo A.P.S.
Komunica
Le Donne in nero 
Libera Parma
Montanara Laboratorio democratico

Re.Co.Sol. (Rete Comuni Solidali)
Rete Kurdistan Parma

L'APPELLO


“La vostra speranza è la nostra speranza”
È uno striscione che donne e uomini di Cutro hanno rivolto direttamente ai migranti, vittime superstiti della strage dello scorso febbraio. Parla non di disperazione, non di paura. Anche di fronte all'ennesima tragedia, i cutresi hanno scelto la speranza.
Noi tutti, siamo con loro: non c’è decreto che spezzerà la speranza- comune a tutti noi - di pace, giustizia, dignità, lavoro e libertà. 
Il 4 maggio il governo italiano ha approvato una legge punitiva verso i migranti e verso tutta la comunità. Ingiustamente la ha chiamata “decreto Cutro”, abusando del nome di quella località per fare una legge che toglie diritti e quindi toglie speranza. 

Noi non permetteremo che ciò avvenga.

Rivolgiamo questo appello innanzitutto ai migranti, di ogni nazione e di ogni religione, di ogni età e di ogni pensiero. Vi consideriamo cittadini di questo paese, fratelli e sorelle nostre. 
Ci rivolgiamo agli italiani senza cittadinanza, ai giovani, agli anziani, a tutti coloro che sentono questa legge come un pericolo per la società. 
Sentite forte queste nostre parole di fronte all’ennesimo atto razzista di un governo che ha talmente paura del futuro da colpire chi chiede asilo, chi lavora, chi spera. 
Ci vogliono dividere e impaurire. Vogliono colpire alcuni per dire che una società aperta, plurale, ricca di diversità e solidarietà non è possibile. 
Non dobbiamo permetterglielo. 
Uniti sapremo combattere l’ingiustizia di questa nuova legge e delle tante che l’hanno preceduta. 
Non c’è legge che possa contraddire la più importante di tutte: la nostra costituzione, figlia dell’antifascismo di chi ha combattuto per la libertà e l’uguaglianza.
L‘articolo 3 è chiarissimo: “E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana”.
Noi non obbediremo a nessuna legge che violi questi principi. 
Vogliamo rassicurare chi oggi si sente impaurito: In noi troverà rifugio e speranza.
Ora più che mai è necessario fare comunità, costruire attraverso la coesione e l’unità quello che la legge oggi toglie.
Protegga la società quelle persone che oggi, più di ieri, non sono più protette dalla legge.
Per questo chiediamo a tutti e tutte di mobilitarsi. Non possiamo essere indifferenti o pensare che non ci riguardi.
Chiediamo partecipazione contro ogni forma di segregazione, razzismo, ingiustizia sociale.
Per costruire, insieme, una nuova stagione di lotte e difendere i diritti di tutte e di tutti. 

L'appello nella tua lingua:

ARABO CURDO
INGLESE HINDI PUNJABI
FRANCESE FARSI BANGLA
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