"Ne è trascorso di tempo da quando Mario Tommasini si batteva per svuotare il carcere minorile della Certosa di Parma e per "liberarsi dalla necessità del carcere", anticipando la legge Gozzini creando lavoro esterno per decine di detenuti in regime di semilibertà con la cooperativa Sirio. Eppure, nostro malgrado, siamo ancora qui a parlare di carcere speciale, sovraffollamento carcerario, tortura, pestaggi, 'suicidi'", scrive la Fondazione nel 17esimo anniversario dalla scomparsa di Tommasini
Quest'anno l'assegnazione del premio sarà l'occasione per parlare della realtà carceraria e delle "condizioni opprimenti e angoscianti in cui vivono i detenuti in molte carceri italiane".
L'evento è patrocinato dal Comune di Parma e sostenuto dalla Cooperativa Sirio.
La storia pubblica di Ilaria Cucchi inizia con un fatto tragico che coinvolge lei e la sua famiglia: l'omicidio del fratello Stefano, avvenuto il 22 ottobre 2009, un ragazzo morto tra sofferenze disumane quando era in mano ai servitori dello Stato, che avrebbero dovuto custodirlo e che invece lo hanno picchiato allo stremo e lasciato morire. Una storia vergognosa che lascia attoniti, raccontata da Ilaria Cucchi a 10 anni dal tragico evento, in un libro Il coraggio e l’amore – Giustizia per Stefano: la nostra battaglia per arrivare alla verità. Ilaria e la sua famiglia hanno dovuto lottare a lungo per conoscere la verità sul fratello, sul figlio. Per avere giustizia trascorrono altri cinque anni fra delusioni, sconfitte, depistaggi, accuse, offese pubbliche e una durissima battaglia giudiziaria", scrive la Fondazione Mario Tommasini nel motivare il premio.