Fermiamo il DDL Calderoli sull'Autonomia Differenziata

Ci troveremo in Piazza Garibaldi ancora una volta per sostenere la necessità che il governo rispetti i diritti sociali e civili di tutti da nord a sud, soprattutto quando decide di scrivere le nostre leggi.

Fermiamo il DDL Calderoli sull'Autonomia Differenziata

Ci troveremo in Piazza Garibaldi ancora una volta per sostenere la necessità che il governo rispetti i diritti sociali e civili di tutti da nord a sud, soprattutto quando decide di scrivere le nostre leggi.
Locandina Presidio DDL Calderoli

Qui possibile seguire la diretta dei presidi:
Youtube
Per informazioni:
noaogniad@gmail.com

"Lunedì 29 aprile il ddl Calderoli entra in Aula alla Camera, dopo la tornata di audizioni che hanno per l’ennesima volta registrato una netta prevalenza di coloro che dicono No all’autonomia differenziata. Il governo ha deciso di andare avanti, nonostante pronunciamenti ed evidenze che mettono in luce le conseguenze disastrose che l’autonomia determinerà sulle esistenze delle persone, ovunque risiedano; sulla istituzionalizzazione delle diseguaglianze già enormi che caratterizzano il Paese; sul bilancio dello Stato, sul caos amministrativo che provocheranno le 20 legislazioni diverse dei nuovi 20 staterelli.

Nonostante l’autonomia differenziata abbia conquistato le prime pagine, il duo Meloni- Salvini, grazie al loro patto scellerato tra autonomia differenziata e premierato assoluto, conta per approvare il ddl Calderoli sulla scarsa consapevolezza dei colpi che verranno inferti alle istituzioni democratiche.

Il governo non si ferma neppure di fronte alle dure critiche della CEI, dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio, della Banca d’Italia, della stessa Confindustria. Il governo va avanti nonostante le contraddizioni interne, in primis quelle di Forza Italia e della Regione Calabria, che non accetta l’AD, se prima non saranno determinati e garantiti i Livelli Essenziali delle Prestazioni.

Il governo va avanti calpestando lo stesso Regolamento della Camera, come è avvenuto con l’emendamento della on. Auriemma, che si vuole cancellare nonostante sia stato approvato dalla Commissione, per evitare che torni al Senato.

I Comitati per il Ritiro di Ogni Autonomia Differenziata e il Tavolo NO Ad saranno ancora una volta in piazza Garibaldi il 29 aprile, dalle 18,00, a sottolineare la costanza delle proprie ragioni. Lo faranno con presidi in molte città italiane, a cominciare da Roma dove, in Piazza della Rotonda, confluiranno – oltre che rappresentanti di sindacati, partiti politici, associazioni e comitati – diversi esponenti dell’opposizione parlamentare, PD, M5S, AVS.

Da Napoli a Bologna, da Bari a Venezia, da Catania a Torino, Trieste, Catanzaro, passando per Berlino, Bruxelles e Francoforte si alzerà la voce di quanti, da anni, ribadiscono l’irrinunciabilità dei principi dell’uguaglianza e della solidarietà: la Repubblica non si taglia! La Repubblica è una e indivisibile. Tavolo No Autonomia differenziata Comitato Nazionale per il ritiro di qualunque Autonomia differenziata, l’uguaglianza dei diritti e l’unità della Repubblica"

(Fonte: parma.repubblica.it)


Immagine carte in regola

Appello di 80 intellettuali e associazioni per dire NO all’Autonomia differenziata che spezza l’Italia

LAutonomia regionale differenziata è agli ultimi passaggi parlamentari, con accelerazioni dovute all’esigenza di una parte della maggioranza di ottenere il  voto prima delle elezioni europee. Così un provvedimento che cambierà per sempre i connotati del nostro Paese sarà approvato  all’insaputa della gran parte dei cittadini italiani, senza alcun dibattito pubblico e con il ridimensionamento  del ruolo del Parlamento, di cui la scelta di non proclamare l’esito di una votazione alla  Commissione Affari costituzionali  di mercoledì scorso e di ripeterla in data odierna è solo l’ultimo episodio...

Carte in Regola.it | 26 APRILE 2024


APPELLO AI DEPUTATI DELLA REPUBBLICA ITALIANA

80 firme per dire NO all’Autonomia differenziata  che spezza l’Italia e aumenta le disuguaglianze

L’autonomia regionale  differenziata proposta dal Ministro Calderoli, già approvata al Senato e attualmente all’esame alla Camera dei Deputati, sfascia l’Italia, la riporta alla dimensione degli staterelli preunitari e delle dominazioni straniere. 23 materie oggi esclusiva dello Stato o concorrenti Stato – Regioni potranno essere scelte, come un menu a la carte, da ogni Regione, per ottenerne l’esclusiva potestà legislativa e amministrativa. Materie che comprendono le  norme generali sull’istruzione, il paesaggio, il patrimonio storico e artistico della Nazione, l’ambiente, la biodiversità,  ma anche la sanità, le autostrade, i porti e gli aeroporti, la protezione civile, la produzione e distribuzione dell’energia e molte altre. Si trasferiscono così poteri senza responsabilità,  impedendo di disporre di quell’angolo visuale nazionale e sovranazionale che oggi è indispensabile per affrontare la complessità. Saremo un Paese Arlecchino ripiegato su se stesso, incapace di guardare al futuro,  che conterà sempre meno nella Unione Europea.

Ma l’autonomia differenziata riguarda anche i diritti dei cittadini, delle persone: non è solo la secessione dei ricchi, come ha scritto Gianfranco Viesti, ma anche una  guerra tra poveri, che emargina il Mezzogiorno e le aree interne del Centro e del Nord. 

Un Disegno di legge  che esclude il Parlamento dalla maggior parte dei passaggi decisionali,  che riguarderanno solo  il Governo e le singole Regioni. E si aggiunge ora l’ultimo sfregio,  ancora prima dell’arrivo in Aula, della decisione del Presidente della Commissione Affari Costituzionali di non proclamare l’esito di una votazione nella quale era stato approvato un emendamento dell’opposizione sul primo articolo del DDL Calderoli,   grazie all’assenza di alcuni componenti della maggioranza.  Il rinvio a una nuova seduta per un voto  con numeri più favorevoli,   è un fatto di una gravità inaudita e  un vulnus per la democrazia, in quanto si introduce un precedente i cui usi futuri non possono essere assolutamente prevedibili.

Chiediamo alle Deputate e ai  Deputati della Repubblica di assumere la responsabilità delle proprie funzioni e di difendere le conquiste democratiche incarnate dalla nostra Costituzione, l’unità della Repubblica nata dal Risorgimento e dalla Resistenza e l’uguaglianza dei diritti, anche se il percorso verso i  traguardi indicati  dalle nostre Madri e Padri costituenti è ancora lungo.

Un percorso che ora potrebbe interrompersi irreversibilmente.

Fermiamoci finchè  siamo in tempo.

Se questo non dovesse sciaguratamente accadere, la nostra battaglia continuerà, con ogni strumento messo a disposizione dalla democrazia.

Vittorio Alvino, Presidente fondazione Openpolis
Federico Anghelè, Direttore The Good Lobby Italia
ARCI nazionale
Piero Bevilacqua,  storico 
Ella Baffoni, giornalista
Fabrizio Barca,  statistico ed economista, cocoordinatore del Forum Disuguaglianze e Diversità
Mauro Belcastro valdese, storico del cristianesimo Università di Torino
Gaetano Benedetto, Presidente Centro Studi WWF
Paolo Berdini, urbanista
Anna Maria Bianchi, Presidente Associazione Carteinregola
Alessandro Bianchi, Professore Unithelma La Sapienza, ex ministro dei trasporti
Marina Boscaino, portavoce nazionale Comitati per il ritiro di ogni autonomia differenziata, l’unità della Repubblica, l’uguaglianza dei diritti
Raffaele Brancati, economista
Mario Calabrese, professore ingegneria Univ. Federico II Napoli
Carlo Cellamare, Prof.  di Urbanistica  Università di Roma La Sapienza
Danilo Chirico, Presidente Associazione Dasud
Coordinamento per la democrazia costituzionale
Alessandro Coppola, Docente di pianificazione e politiche urbane, Politecnico di Milano
Francesco Saverio Coppola, Presidente AIM (Alleanza Istituti di ricerca e promozione sociale e culturale)
Maura CossuttaCasa Internazionale delle donne Roma
Rubens Curia,  portavoce regionale della Calabria della  “Comunità Competente”
Nando Dalla Chiesa, scrittore, sociologo e politico
Maurizio De Giovanni, scrittore
Vezio De Lucia, urbanista
Roberto De Marco, geologo, già direttore del Servizio sismico nazionale
Giuseppe  De Marzo,Resp. naz. politiche sociali Libera contro le mafie – Coord. Naz. Rete dei numeri pari
Giovanna De Minico, prof. di diritto costituzionale Univ. Federico II di Napoli
Stefano Deliperi, Presidente  Gruppo di Intervento Giuridico
Graziella Di Mambro,  Articolo 21
Marco Esposito, giornalista
Anna Falcone, giurista e attivista
Gino Famiglietti
Gianluca Felicetti, Presidente LAV
Maurizio Fiasco, sociologo
Mara Filippi, portavoce dell’Associazione Amici di Roberto Morrione
Segreteria Nazionale FLC CGIL
Pino Galeota, Presidente CILD Centro di Iniziativa per la Legalità Democratica
Giuseppe Giulietti, portavoce di Articolo 21
Maria Pia Guermandi, coordinatrice Emergenza Cultura
Paolo Guerrieri, economista, Edoardo Zanchini, ambientalista, Massimo Paradiso
Clara Habte Rete No Bavaglio
Maria Ioannilli, già Prof. aggr. Tecnica urbanistica Università di Roma Tor Vergata
Giuliano Laccetti, professore ordinario Università di Napoli Federico II.
Franco La Torre

Giovanni Losavio, già Presidente di sezione presso la Suprema Corte di Cassazione e già Presidente di Italia Nostra
Alberto Lucarelli, costituzionalista
Paolo Maddalena, giurista, già giudice costituzionale
Claudio Marincola, giornalista
Elisa Marincola di San Floro, Portavoce nazionale Articolo 21
Fabiana Martini, Articolo 21
Marina Montacutelli,  CNR
Tomaso Montanari Storico dell’Arte, Rettore dell’Università per stranieri di Siena
Emanuele Montini, Prof. Diritto dell’Ambiente Link Campus University
Maurizio Morandi
Rossella Muroni, Presidente nazionale dell’associazione Nuove Ri-Generazioni
Antonella Napoli,  giornalista, scrittrice,articolo 21,direttrice focus on Africa.
Rosanna Oliva De Conciliis, Aspettare stanca 
Francesco Pallante, Professore ordinario di Diritto costituzionale nell’Università di Torino 
Massimo Paradiso,Professore di Economia politica – Università di Bari
Renato Parascandolo, Articolo 21
Pancho Pardi, Professore, già senatore nella XVI Legislatura
Nico Piro, giornalista e scrittore
Barbara Pizzo, Prof. del Dip. di Storia, Disegno e Restauro dell’Architettura –  Università di Roma La Sapienza
Emilio Ricci,Vicepresidente nazionale ANPI
Elio Rosati, coordinatore Cittadinanzattiva Lazio
Antonio RussoVicepresidente nazionale ACLI
Franco Russo, Osservatorio Unione  Europea
Isaia Sales, docente di Storia delle mafie all’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli
Giuseppe Salmè, già presidente di sezione della Corte di Cassazione 
Enzo Scandurra, urbanista e scrittore
Barbara Scaramucci, giornalista, presidente onoraria Articolo 21
Giovanni Sgambati, segretario regionale UIL Campania
Pietro SpiritoProfessore di Management delle infrastrutture Universitas Mercatorum Roma
Giancarlo Storto, urbanista
Riccardo Troisi,  Ricercatore ed attivista, fondatore e redattore del quotidiano comune-info.
Edoardo Turimedico, Direttore di Distretto ASL – Medicina democratica
Alessandra Valentinelli, storica
Luigi Vicinanza, giornalista
Gianfranco Viesti,Professore Ordinario di Economia Applicata dell’Università Aldo Moro di Bari
Massimo VilloneProfessore emerito di diritto costituzionale all’Università Federico II di Napoli, presidente del Coordinamento per la democrazia costituzionale ed ex parlamentare
Vincenzo Vitagiornalista già sottosegretario al Ministero delle Comunicazioni
Mariella Volpeeconomista, Forum Disuguaglianze Diversità 
Edoardo Zanchini,ambientalista
Alberto Zazzaro, economista
Stefano Zuppello, Presidente VAS Verdi Ambiente Società

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