FERMARE LA STRAGE, SUBITO! Manifestazione nazionale a Cutro

È il momento di dire basta ad ogni forma di strumentalizzazione politica e di fermare le stragi. Lo faremo insieme a Rete 26 Febbraio andando sulla spiaggia di Cutro per esprimere la nostra indignazione e la solidarietà con le vittime e le loro famiglie.

FERMARE LA STRAGE, SUBITO! Manifestazione nazionale a Cutro

È il momento di dire basta ad ogni forma di strumentalizzazione politica e di fermare le stragi. Lo faremo insieme a Rete 26 Febbraio andando sulla spiaggia di Cutro per esprimere la nostra indignazione e la solidarietà con le vittime e le loro famiglie.

(Fonte: Rete26febbraio/Facebook)

Locandina Cutro






















La strage di Cutro non è stato un incidente imprevedibile.
È solo l’ultima di una lunghissima serie di tragedie che si dovevano e si potevano evitare.

Le persone che partono dalla Turchia, dalla Libia o dalla Tunisia sono obbligate a farlo rischiando la vita a causa dell’assenza di canali sicuri e legali di accesso al territorio europeo.
I governi hanno concentrato i loro sforzi solo sull’obiettivo di impedire le partenze, obbligando chi fugge da guerre, persecuzioni e povertà a rivolgersi ai trafficanti.
Se le persone morte nel mare davanti a Cutro avessero potuto chiedere e ottenere un visto umanitario non avrebbero rischiato la vita.
Se ci fosse stato un programma di ricerca e salvataggio europeo o italiano, quel terribile naufragio si sarebbe potuto evitare.
Sulle responsabilità delle autorità competenti indagherà la magistratura.
Ma chi ha responsabilità politiche, in primo luogo il governo, non può ribaltare la realtà e scaricare sulle vittime il peso di una strage che ha visto la perdita di 70 esseri umani che si potevano e si dovevano salvare.

È arrivato il momento di dire basta e di fermare le stragi.
• Chiediamo un’indagine seria che faccia chiarezza su quanto è successo.
• Chiediamo di istituire una Commissione parlamentare di inchiesta sulle stragi di frontiera.
• Chiediamo di realizzare immediatamente un programma europeo di ricerca e salvataggio in tutto il Mediterraneo, e sollecitiamo il governo italiano a chiedere agli altri Stati membri di implementare questo programma.
• Chiediamo di attivare i visti umanitari previsti dal Regolamento Europeo dei Visti, consentendo così alle persone in fuga da guerre e violenze di poter attraversare le frontiere europee in sicurezza e legalità.
• Chiediamo di attivare ogni via d’accesso complementare, a partire dai reinsediamenti, dai corridoi e da altre forme di sponsorship e di ampliare i canali regolari di ingresso, senza usare questi strumenti per giustificare politiche di chiusura e respingimenti delegati a governi non UE.
• Chiediamo di fermare ogni iniziativa e programma di esternalizzazione delle frontiere e di promuovere accordi bilaterali condizionati dal rispetto dei diritti umani e non dal controllo dei flussi migratori.
È il momento di dire basta ad ogni forma di strumentalizzazione politica e di fermare le stragi.

Lo faremo andando sulla spiaggia di Cutro il prossimo 11 marzo alle 14:30 per esprimere la nostra indignazione e la solidarietà con le vittime e le loro famiglie.
Le reti promotrici di questa mobilitazione si propongono di aprire un percorso di iniziative, dibattiti, manifestazioni, affinché realmente queste politiche “invertano rotta”.

Sono in continuo aggiornamento le adesioni delle associazioni e dei singoli cittadini per la mobilitazione nazionale per chiedere che sia fatta giustizia per le vittime e garantire supporto ai familiari e ai superstiti, e pretendiamo finalmente una politica comune europea di soccorso, accoglienza e asilo congiunta ed effettiva tra tutti i Paesi. E che non ci siano più disparità nell’accoglienza dei profughi, da qualsiasi parte del mondo e guerra scappino.

Per adesioni: fermarelastragesubito@gmail.com

Informazioni per appuntamenti locali e pullman su Facebook Evento di Rete 26 Febbraio
Chi non potrà essere presente a Cutro per la manifestazione, può indossare una “fascia bianca” in segno di adesione dovunque si trovi e condividere sui social delle fotografie con l’hashtag #fermiamolastrage
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