"Distruggere Assange", Incontro con Sara Chessa
L'appello finale del processo di Julian Assange si terrà presso l'Alta Corte del Regno Unito il 20-21 febbraio 2024. Questa udienza pubblica sarà l’ultima possibilità concreta per il giornalista di WikiLeaks di evitare l’estradizione negli Stati Uniti dove lo aspetta il rischio di una condanna a 175 anni di carcere per aver detto la verità. Assange è un giornalista d’inchiesta che è da tempo perseguitato per aver denunciato i crimini di guerra commessi dagli Stati Uniti nelle guerre in Afghanistan e in Iraq e che ha passato gli ultimi quattro anni in un carcere di massima sicurezza a Belmarsh, da quando è stato arrestato su richiesta di estradizione degli USA l'11 aprile 2019.
Subito dopo l'annuncio della data del processo, i gruppi che sostengono la campagna per la sua libertà, tra cui Amnesty International, l'Unione nazionale dei giornalisti, Reporter senza frontiere e quasi tutti i sindacati dei diritti civili e dei giornalisti e ormai molti politici del mondo, hanno risposto con l’organizzazione di una protesta di massa presso il tribunale il giorno dell'udienza, alle 8:30 del mattino a Londra. Hanno invitato tutti coloro che sostengono la libertà di stampa a unirsi con mobilitazioni in tutto il mondo.
Anche Parma continua il suo lavoro di informazione sul caso Assange e la sua mobilitazione verso l’udienza di febbraio 2024 per la liberazione di Julian, capro espiatorio per chi vuole eliminare una stampa libera. L’evento è pensato in particolare per le scuole secondarie di secondo grado di Parma che hanno già iniziato un percorso di riflessione sul valore e l’importanza della libertà di stampa, tramite la partecipazione al Premio Julian Assange 2023, indetto dall’Assessora alla partecipazione e con delega alla pace Daria Jacopozzi e il Presidente del Consiglio Comunale Michele Alinovi. Come Kristinn Hrafnsson, caporedattore di WikiLeaks, ha dichiarato: "Non esiste stampa senza la protezione di operare liberamente. Il caso di Julian è una pietra miliare: il Regno Unito deve decidere se vuole essere un rifugio per la stampa libera o se vuole essere complice del degrado di un valore fondamentale della nostra democrazia” |
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