Capace di scegliere, Aborto, liberta' e diritti a 45 anni dalla 194 - RINVIATO

Un convegno organizzato da Casa delle Donne Parma con il contributo del Comune di Parma per ragionare su perchè oggi l'aborto, benché legalizzato in quasi tutto l’occidente, non potendo essere ignorato è sotto attacco perché sotto attacco sono le donne e i loro corpi.

Capace di scegliere, Aborto, liberta' e diritti a 45 anni dalla 194 - RINVIATO

Un convegno organizzato da Casa delle Donne Parma con il contributo del Comune di Parma per ragionare su perchè oggi l'aborto, benché legalizzato in quasi tutto l’occidente, non potendo essere ignorato è sotto attacco perché sotto attacco sono le donne e i loro corpi.
ATTENZIONE!
Il convegno CAPACE DI SCEGLIERE previsto per sabato 20 maggio è RINVIATO a data da destinarsi perché a seguito dei disastri ambientali che hanno colpito la Regione Emilia Romagna alcune delle relatrici sono impegnate a tempo pieno nel fronteggiare tale emergenza e dunque impossibilitato a presenziare.
Ci stringiamo alle persone in difficoltà e a quelle che stanno aiutando

Da sempre l’aborto è stato considerato un affare di donne costrette a farlo nella clandestinità, affidandosi a un fai da te solidale fra “sorelle” o gestito da mammane sprezzanti mettendo a repentaglio la propria vita. Oggi, benché legalizzato in quasi tutto l’occidente, non potendo essere ignorato è sotto attacco perché sotto attacco sono le donne e i loro corpi: ne sono una drammatica testimonianza il numero sempre più alto di femminicidi, violenze e soprusi tali da essere ormai considerati una emergenza sociale.
Una emergenza frutto di una cultura patriarcale difficile da estirpare (benché in crisi di identità) che non riconosce le donne come soggetti etici e quindi responsabili delle proprie azioni capaci di scegliere e di autodeterminarsi

Basti pensare alle decisioni della Corte suprema Usa del 2022 che ha sovvertito la sentenza del 73 ( con cui il diritto alla ivg era stato legalizzato a livello federale ) lasciando ad ogni Stato la facoltà di decidere in merito ), pensiamo alla Polonia ed Ungheria dove l’IVG è sostanzialmente impedita costringendo le donne a tornare nella clandestinità o a dover emigrare ”per aborto”.

Ma soprattutto teniamo presente il n. sempre più alto, ovunque, in America ed in Europa, dei movimenti e delle associazioni pro life di cui l’Italia è una testimonianza esemplare e che sono ben presenti anche nella nostra città Il convegno, partendo da queste considerazioni, intende aprire, secondo un’ottica femminista, una riflessione politico/culturale sulla esperienza della IVG unitamente ad approfondimenti di tipo tecnico/organizzativo a sostegno della autodeterminazione femminile nella sessualità e nelle scelte di procreazione.
Con ciò si intende, per stare al tema della giornata ,il diritto delle donne di pretendere e di accedere ad un aborto libero, sicuro, appropriato sul piano tecnico/scientifico, organizzato in modo funzionale e tale da ridurre al minimo i tempi di attesa ( che vanno calcolati dal primo contatto che la donna ha con i servizi preposti a cominciare, soprattutto, dal consultorio familiare.

Un diritto che sarà ribadito con forza e che farà da sfondo agli interventi nel contesto di un quadro più complessivo che identifica la contraccezione come modalità primaria ai fini preventivi e il rafforzamento dei consultori familiari come luoghi privilegiati di promozione, prevenzione consulenza ,affiancamento e costruzione di percorsi integrati fra i servizi coinvolti.

Tali affermazioni di principio trovano riscontro nella nostra legislazione, in particolare nella legge 194 sottolineando al tempo stesso che alcuni aspetti della medesima sono molto penalizzanti e incidono in modo forte sul piano attuativo. Ci riferiamo concretamente al colloquio obbligatorio a valenza etica per l’ accesso alla IVG e alla obiezione di coscienza consentita ai ginecologi ed anestesisti delle strutture pubbliche (esempi concreti della cultura patriarcale di cui si è accennato). Condizioni ,queste ,che in parte potranno essere di per sè superate nella misura in cui si andrà consolidando un utilizzo sempre più diffuso dell’aborto farmacologico.

Non vi è dubbio che l’obbiettivo primario da parte dei movimenti femminili e femministi è e resta il superamento della obiezione di coscienza. Nel contempo, in un momento come l’attuale di regressione politica e culturale diventa quanto mai urgente mettere in campo lotte ,rivendicazioni e monitoraggi costanti che possano presidiare l’aborto e il suo percorso contando sulla necessaria dotazione di personale non obiettore e ponendo la massima attenzione affinché questo diritto non venga svilito da interpretazioni punitive o nascostamente dissuasive.

Nel contesto di queste riflessioni viene da sé la importanza di ragionare sul tema della denatalità che caratterizza tutto l’occidente ,in particolare l’Italia, e che non può essere ricondotta banalmente come esito del ricorso all’aborto volontario in quanto, da anni ,siamo in presenza di un trend che vede una contemporanea diminuzione sia delle nascite che della IVG.
Su tale tendenza, si può anzi affermare che sicuramente influisce una soggettività femminile non più ancorata al destino materno ma anche, e non poco, un mercato del lavoro sempre più precario per le donne e soprattutto una carenza ,quando non assenza, di politiche incisive e sistemiche a sostegno della condizione femminile, della genitorialità e del costo dei figli.

Locandina convegno rinviato
MATTINO ore 9/13,30

  • Apertura: narrare l’aborto (esperienze di IVG nel racconto delle donne) Franca Tragni, attrice
  • Saluti: Elisabetta Salvini, presidente Casa delle donne di Parma, Caterina Bonetti, Assessora con delega alle pari opportunità, Comune di Parma
  • Introduzione a cura del Gruppo Salute e benessere donna CDD di Parma

Interventi :

L’autodeterminazione femminile nelle scelte procreative la legge 194, le sue criticità e la sua applicazione

  • Relatrice Cecilia d’Elia, Senatrice della repubblica, femminista, impegnata sui diritti delle donne e sul tema dell’aborto

Se le donne fanno sempre meno figli ci sarà un perché

  • Relatrice Linda Laura Sabbadini, direttrice centrale ISTAT, esperta di statistiche sociali e politiche sociali orientate al genere

Aborto e non solo: Un diritto a rischio

  • Relatrice Maura Cossutta, femminista storica, presidente Casa Internazionale delle donne, Roma

Dibattito

13,30 -14,30 Intermezzo buffet/snack

Pomeriggio 14,30/18

A Parma come siamo messi con l’aborto?
( riflessioni e proposte a partire dai dati )
a cura del Gruppo Salute e Benessere donna , CDD di Parma)

intervento programmato: La pillola del giorno dopo, ovvero l’informazione che non c’è
( sondaggio in 26 farmacie e 4 sedi consultoriali nella città di Parma)
a cura del collettivo transfemminista Medusa , ART/Lab Parma


Tavola rotonda
La applicazione della l. 194: parliamone insieme

Conduce Marina Toschi, ginecologa, femminista, componente RICA (Rete pro choice contraccezione ed aborto) con esperienza ultra trentennale nei consultori ed ospedali pubblici, collaboratrice AIED per la gestione del percorso IVG

PARTECIPANTI: Roberta Mori, consigliera Regione Emilia Romagna ,relatrice della legge quadro per la Parità e contro le discriminazioni di genere (L.R 27 giugno 2014,n 6 ); Ettore Brianti, assessore alle politiche sociali e della salute del Comune di Parma; Cristine Kaihura, ginecologa,consultorio familiare Ausl di Parma; Valentina Mori, ostetrica, consultorio familiare AUSL Parma; Michela Monica, ginecologa, Azienda ospedaliera Universitaria Ausl di Parma, Eleonora Mizzoni, transfemminista, Movimento “Obiezione respinta ed esponente ONG “Women on web”

Dibattito

Conclusioni e proposte: a cura della Casa delle donne di Parma

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