Il Festival della Parola di Parma ha sempre puntato a produrre o a ospitare spettacoli dove le varie forme d’arte si uniscono e si mescolano; performances nelle quali la musica si alterna alla parola, la lettura al canto, la poesia alle arti visive, portando l’inchiostro di note, versi, componimenti in …chiostro.
Come da consuetudine, gli spettacoli-concerti verranno realizzati in spazi di interesse storico-architettonico: oltre alla Casa della Musica, alla Corte Agresti a Traversetolo, Musica in-Chiostro per la prima volta quest’anno arriva alla Certosa di Parma e a Felino (nella Villa Caumont Caimi). Per il settimo anno consecutivo, poi, il Comune di Sorbolo Mezzani ospiterà uno degli appuntamenti della rassegna.
A casa loro di Giulio Cavalli e Nello Scavo
All'interno della rassegna MUSICA IN-CHIOSTRO del Festival della Parola di Parma, Nello Scavo con Giulio Cavalli e chitarra Federico Rama provano a raccontare il Mediterraneo che ci illudiamo di conoscere e di poter giudicare guardando le immagini dei profughi mentre invece ci viene nascosta nel buio delle notizie non date.
Il Mediterraneo è il cimitero liquido dei nostri scheletri: lì intorno, sulla rotta balcanica e nella zona impigliata tra i fili spinati della Turchia ci sono le persone. Persone, semplicemente, con il fardello delle loro storie che hanno l’odore di carne viva, senza valigie, ma con quintali di paura, costretti al macabro destino di stare sulle pagine dei giornali o sulle bocche più feroci della politica e poi davvero non avere un posto dove stare. Il mare non uccide. Ad uccidere sono le persone, la povertà, le politiche sbagliate e le diseguaglianze che rendono il mondo un posto bello o brutto, a seconda che si nasca dalla parte giusta o sbagliata.“A casa loro”, partendo dalle coraggiose inchieste di un reporter internazionale, NELLO SCAVO, prova a raccontare quella parte del mondo che ci illudiamo di conoscere e di poter giudicare guardando le immagini dei profughi mentre invece ci viene nascosta nel buio delle notizie non date. “A casa loro” è anche la scelta di versare sul palco quel pezzo di mondo che ignoriamo per assolverci e invece la storia ce ne renderà conto perché la solidarietà non sta nei regolamenti, nei trattati internazionali e nemmeno negli editoriali. E per questo forse anche uno spettacolo teatrale serve: i furbi parlano molto di solidarietà, ma ne parlano troppo con chi avrebbe bisogno di riceverla, anziché parlarne con chi avrebbe bisogno di farla. |
MUSICA IN-CHIOSTRO
Note e parole si incontrano
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